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 1915  maggio 24 Lunedì calendario

Il 24 maggio di Indro Montanelli

«Al compleanno del Vecchio c’eravamo tutti e fu stabilito che la conversazione s’incentrasse sull’acquisto di una nuova fornace Anche noi nipotini venimmo indottrinati a evitare che fosse pronunciata la parola «intervento» nemmeno riferita ai mattoni.
Quel 24 maggio del 1915 avrebbe dovuto essere in casa nostra di festa perché segnava il sessantesimo compleanno del Vecchio, come già veniva chiamato mio nonno. E almeno formalmente lo fu. All’adunata generale nel «palazzone» (così chiamato, ma solo per le sue dimensioni) nella parte alta di Fucecchio, e il cui unico lusso era un giardino pensile a tre piani, c’eravamo tutti [...]. Ma sotto sotto covava la discordia per via della guerra. I miei zii erano tutti ardenti interventisti. Uno perché repubblicano ortodosso, e quindi nemico giurato degli Imperi Centrali. Un altro perché socialista alla Bissolati, che nella guerra vedeva la guerra alla guerra. Il terzo perché, ammaliato dal Vate D’Annunzio, ci vedeva la fuga dalla mediocrità e la «bella avventura». L’ultimo, liceale diciassettenne, per amor di baldoria e voglia di menar le mani. Liberale giolittiano, il Vecchio era invece neutralista irriducibile («L’Italia – diceva – è appiccicata con lo sputo: non ha le ossa per affrontare una simile prova: ci si spappolerà»). [Leggi qui tutto l’articolo di Indro Montanelli]