Comandini, 27 maggio 1887
• Il Padre Tosti si reca da Francesco Crispi per dichiarargli che il Papa, con la sua ultima allocuzione ha teso la mano all’Italia
• Il Padre Tosti si reca da Francesco Crispi per dichiarargli che il Papa, con la sua ultima allocuzione ha teso la mano all’Italia. Dice che in occasione del prossimo Giubileo avrebbe consigliato a Leone XIII a scendere in San Pietro, a riprendere le sue funzioni in pubblico così che il Re e il Papa si sarebbero potuti incontrare. A proposito dell’accordo Padre Tosti dichiara: «Ciascuno serberebbe impregiudicati i suoi diritti. Nè città Leonina nè alcuna parte del territorio italiano, il Re non potrebbe rinunziarvi. Il territorio italiano appartiene alla Nazione e non vi si potrebbe rinunciare dal Re. La pace tra la Chiesa e lo Stato sarebbe un gran bene per per l’una e per l’altro. In caso di guerra, il Governo sarebbe sicuro di non aver nemici in casa». In ultimo l’Abate prega Crispi di lasciare al Pontefice il compimento dell’edificio della Basilica di San Paolo. Le trattative continuano anche per via epistolare.