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 2013  febbraio 28 Giovedì calendario

Grillo: Bersani morto che parla

• Attraverso il suo blog, in tono sprezzante Beppe Grillo ha chiuso a ogni possibile intesa con il Pd per un governo. Il leader 5 Stelle ha definito Bersani «un morto che parla», accompagnando l’insulto con un fotomontaggio dove il segretario democratico appare in versione fantasma nella locandina del film di Totò, 47 morto che parla. Scrive Grillo: «Lo smacchiatore fallito ha l’arroganza di chiedere il nostro sostegno. Negli ultimi 20 anni il Pd ha governato per ben 10, e nell’ultimo anno e mezzo ha fatto addirittura il governissimo col Pdl... Bersani è uno stalker politico, da giorni sta importunando il M5S con proposte indecenti invece di dimettersi... Non voteremo mai la fiducia al suo governo». [Magri, Sta] E per concludere, detta la sua linea: «Se Bersani vorrà proporre l’abolizione dei contributi pubblici ai partiti sin dalle ultime elezioni lo voteremo di slancio (il M5S ha rinunciato ai 100 milioni di euro che gli spettano), se metterà in calendario il reddito di cittadinanza lo voteremo con passione». [Buzzi, Cds]  

• Questa la reazione di Bersani: «Quel che Grillo ha da dirmi, insulti compresi, lo voglio sentire in Parlamento. E lì ciascuno si assumerà le proprie responsabilità». [Buzzi, Cds]  

• Tanti simpatizzanti di Beppe Grillo ieri lo hanno criticato sul web per la scelta di chiudere in malo modo alla timida apertura di Bersani. Con argomenti come quello esposto da Marco Vallerga, torinese: «Cosa ci impedisce di votargli la fiducia (su un programma limitato che ci sta bene ovviamente) e in seguito di poter condizionare-votare ogni altra legge ?». O ancora, come Turi S. che scrive al leader «caro Beppe, mi ero illuso di aver votato un partito in cui anche io potevo dire la mia... invece dopo sole poche ore mi accorgo di essere stato solo un numero». [Iacoboni, Sta]  

•  Se Grillo si limitasse a un’astensione, in Senato per regolamento verrebbe valutata come un voto contrario. E se i grillini uscissero dall’aula, anche il Pdl si regolerebbe allo stesso modo facendo venir meno il numero legale (minaccia di Cicchitto e di Quagliariello). Insomma, senza un sì esplicito di Grillo il governo Bersani non potrebbe nascere. [Magri, Sta]