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 2012  giugno 03 Domenica calendario

Biografia di Stefano Tacconi

• Perugia 13 maggio 1957. Ex calciatore. Portiere, cresciuto nello Spoleto, giocò poi con Inter, Pro Patria, Livorno, Sambenedettese, Avellino, Juventus e Genoa. Con i bianconeri vinse tutto: due scudetti (1984 e 1986), una Coppa Italia (1990), una Coppa dei Campioni (1985), una Coppa delle Coppe (1984), una Coppa Uefa (1990), una Supercoppa Europea (1984), una Coppa Intercontinentale (1985). Sette presenze in Nazionale. «Un giorno andai da Boniperti. “Presidente, qui bisogna aprire il portafoglio, comperare, se vogliamo continuare a vincere...”. Mi guardò: “Giusto. Comincia tu ad aprire il tuo, per il momento”. Già, multa. L’ennesima».
• Insieme al regista Max Leonida ha scritto la trama del film Backward presentato a Cannes nel 2010.
• «Da piccolo sapevo quel che volevo fare da grande. Il calcio, il calciatore. A scuola non superavo mai il quattro». E la sua infanzia? «Momenti bellissimi. Ho trascorso alcuni anni della mia infanzia in un garage con i miei amici per giocare al calcio. Qualche volta non si andava a scuola». La sua prima volta da calciatore? «Avevo solo tredici anni, sono entrato nelle squadre giovanili dello Spoleto, da lì è iniziata la mia carriera». E poi? «E poi all’Inter sempre con le giovanili per poi essere trasferito alla primavera dell’Inter. E poi la serie D». Quale è stato il momento più significativo per il passaggio al professionismo? «Pro Patria Livorno San Benedettese e Avellino serie A per tre anni. Ad Avellino è cambiata la mia vita di giovane e di calciatore» (a Il Tempo).
• Dopo il calcio giocato presidente della squadra di calcio di Varese direttore artistico del Bagaglino resort, a Borgo Rio Favara, in Sicilia (Libero).
• Sulla sua auto fu trovato un pass falsificato per il posteggio riservato a invalidi.
• Padre operaio, madre casalinga; è sposato con Laura Speranza dal ’98 (rito civile e nel 2010 religioso), da cui ha avuto 4 figli: Andrea, Virginia, Alberto e Vittoria. In casa sua suocera gli vieta di distendere le gambe sul tavolo mentre guarda la tv