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 2012  maggio 28 Lunedì calendario

Biografia di Giorgio Benvenuto

• Gaeta (Latina) 8 dicembre 1937. Politico. Giornalista. Personaggio di spicco del PD. Partecipa come esperto sulle questioni del lavoro e del fisco alle Commissioni di lavoro del partito. Senatore Ds dal 2006 al 2008. Ha fatto parte della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’affare Telekom-Serbia. Laureato in Giurisprudenza, Dal 1972 al 1976 fu segretario generale della Federazione lavoratori metalmeccanici (Flm), dal 1976 al 1991 segretario generale della Uil, quindi segretario generale del ministero delle Finanze, segretario del Psi, deputato (dal 1996), presidente della commissione Finanze della Camera e Presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato nella XV legislatura.
• Presidente della Fondazione Bruno Buozzi (ente di ricerca e di studi politici e sociali), vice presidente della Fondazione Brodolini, consigliere della Fondazione San Patrignano e membro del Consiglio Direttivo dell’Eurispes.
• Insegna materie fiscali presso la Scuola di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza dal 1995.
• «Sposato senza figli, Benvenuto si definisce un borghese di tradizioni laico-socialiste. Nel corso della sua lunghissima carriera al vertice della Uil, inciampa due volte in due storiacce ma riesce ad uscirne pressoché illeso. Nel 1982 si scopre che Luigi Scricciolo, un sindacalista della Uil a cui Benvenuto aveva affidato, per sua stessa ammissione, “incarichi importanti e delicati, come i rapporti con i sindacati europei e americani, con Solidarnosc” è in realtà una spia al servizio dei bulgari fin dal 1976. Benvenuto racconta quel che sa al giudice Ferdinando Imposimato, che indaga sulla vicenda. Ma il suo rammarico è tutto per l’amico che ha tradito la sua fiducia. Qualche anno dopo, un’altra grana. Quando esplode lo scandalo di Torino e fallisce l’industriale Gianfranco Maiocco, si scopre che questi aveva finanziato per venti milioni anche il segretario della Uil (si trattava di una ricompensa per una “passeggiata” che doveva dimostrare agli operai i buoni rapporti fra padrone e sindacato). Più tardi, quando si arrivò al processo nel 1987, lo stesso Benvenuto raccontò a Repubblica come andarono i fatti: “Un giorno, mi sembra fosse il 1979, suona il mio telefono alla Uil. All’altro capo del filo una persona che conoscevo e che conosco bene: Ferdinando Mach di Palmstein, allora a capo di società finanziarie legate al Psi. Mi chiede il favore di visitare una fabbrica di Maiocco... Io non avevo motivo di non accontentarlo. Qualche tempo dopo mi ritelefona Mach e fa sapere che Maiocco aveva pronto un assegno di venti milioni come contributo alla Uil. Ma io li lasciai a Mach, chiedendogli di usarli per i candidati del Psi vicini alla Uil... Io non li ho mai toccati”» (a Barbara Palombelli nel 1993).
• Da segretario Uil lanciò la proposta di un sindacato dei cittadini «Pensai che dovessimo porci obiettivi di riforma dei servizi, dai trasporti alla sanità e dovessimo autoregolare gli scioperi. Non l’abbiamo fatto e il rischio oggi è che il sindacato appaia impopolare. Il cittadino è un suddito, vorrebbe trovare un aiuto e invece aspetta inutilmente alla fermata un bus che non passa» (a Dario Di Vico) [Cds 1/11/2014].
• Autore di molte pubblicazioni in materia fiscale, nel settore bancario e assicurativo. Nel 2012 ha scritto la prefazione al libro di Carlo Pileri Quando volano i fenicotteri, sulla storia dell’ADOC e del Movimento dei consumatori in Italia e nel 2013 Il lavoratore ritrovato. La crisi, il sindacato, la classe in cerca di identità (Fondazione Bruno Buozzi).
• Socio onorario dell’associazione Libera Uscita per la depenalizzazione dell’eutanasia.