21 aprile 1996
Tags : Bossi e la Lega
L’Ulivo vince le elezioni, Bossi: «Non saremo l’ago della bilancia»
• Le elezioni per la XIII legislatura sono vinte dall’Ulivo, coalizione di centrosinistra guidata da Romano Prodi. La Lega, intorno al 10% nazionale, conquista 59 seggi alla Camera (20 col proporzionale, 39 col maggioritario), 27 al Senato: ottimi risultati in Piemonte, Veneto, Lombardia, paga però la scelta isolazionista con una notevole riduzione della pattuglia parlamentare. Umberto Bossi dichiara: «Servirà ancora qualche anno per strappare la Padania dalle zampe di Roma. La Padania è caduta nel tranello di Roma Polo e Roma Ulivo». Premesso che «una cosa siamo riusciti a dimostrarla. Ora possiamo reggere all’urto del maggioritario. Impensabile tre anni fa», il leader della Lega promette: «Ci rifiuteremo di essere l’ago della bilancia. Niente pateracchi. La mia sensazione è che la gente del Nord spinga per la soluzione finale. Chi va a governare ha l’obbligo di cambiare questo Paese. Se non lo cambia, e non può cambiarlo, saranno guai. Siamo agli albori dell’assalto al potere. La Lega si tira fuori dai giochetti. Mi sembra che il popolo del Nord stia optando per lo scontro finale. O noi o loro. O cancellano noi o noi cancelliamo quei signori. Non credano di chiudermi la bocca. La riforma del sistema elettorale non mi interessa. Certo con il maggioritario hanno pensato di ucciderci. Non ci sono riusciti. Ritornare al proporzionale? Mah. Il proporzionale ti dà un po’ di tempo, ma è un meccanismo doroteo. Impieghi vent’anni per mettere in piedi qualcosa che in verità hai la possibilità di fare in tre mesi. C’è solo una cosa su cui si deve ragionare: il potere costituente del popolo per costruire il federalismo. Occorre ascoltare la voce del popolo. Ma attenzione, federalismo non regionalismo. E dentro il federalismo Padania unita. Trattiamo solo questo: restituire al popolo il potere costituente. Per ora il nostro baluardo è Mantova, il loro è il Campidoglio». [Fabio Cavalera, Cds 22/4/1996]