1964
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Fellini e l’Lsd
• Sotto il controllo del dottor Servadio, Fellini sperimenta l’Lsd 25. «Nel racconto felliniano la faccenda avviene in gran segreto, una domenica pomeriggio in presenza di uno psicologo, un cardiologo, un chimico, due infermieri, uno stenografo e molti microfoni. Con una certa apprensione, fatto l’elettrocardiogramma, l’uomo-cavia assume la sostanza su una zolletta di zucchero. L’effetto si prolunga oltre le sette ore previste, molto più della media: per tutto il tempo il paziente parla in continuazione e passeggia su e giù per la stanza. A un certo punto, per fronteggiare la sua agitazione psicomotoria, sarà necessaria un’endovenosa calmante. Tornato a casa fra gli infermieri, Federico trascorre una notte discreta e la mattina dopo conserva dell’esperimento un ricordo scialbo: non chiede di riascoltare i nastri della seduta e non mostra nessuna curiosità per le ipotesi, diagnosi e conclusioni degli scienziati presenti. L’intera faccenda gli ha lasciato solo un vago senso di imbarazzo per le sciocchezze che può aver detto». [Kezich 2007]