20 settembre 1870
Firenze trepida per la presa di Roma
• Alla mattina per le strade di Firenze
si radunano capannelli di persone irrequiete. L’esercito italiano è sotto le
mura di Roma. Poco dopo mezzogiorno arriva la notizia tanto attesa portata da
una folla di strilloni con l’ultimo supplemento della Gazzetta del Popolo.
Piazza del Duomo si riempie di folla. Alcuni giovani portano il campanaio in
trionfo fino al Campanile di Giotto. Pochi minuti più tardi il suono delle
campane dà la notizia a tutta la città. Sull’antenna del campanile è issata la
bandiera nazionale. [Pesci 1904]
• «Nelle vie de’ Cerretani, de’
Tornabuoni, de’ Rondinelli, non si può andare né indietro né avanti, tanta è la
calca. Alle inferriate delle finestre al piano terreno di palazzo Franchetti
(...) stanno attaccati i ragazzi fitti come chicchi d’uva in un grappolo. Una
numerosa frotta di dimostranti viene da piazza Duomo, diretta verso piazza
Santa Trinità, applaudita dal numeroso pubblico accalcato sul largo marciapiede
del caffè di Parigi». [Pesci 1904]
• In piazza Pitti entra la banda che
suona la marcia reale. Le bandiere sono disposte a destra e sinistra
dell’entrata principale del palazzo. Per dieci minuti il popolo grida e
applaude il re. Finalmente gli staffieri mettono un tappeto di velluto cremisi
sul davanzale del terrazzino al primo piano. Vittorio Emanuele si affaccia. È
vestito di nero con il goletto della camicia rivoltato sopra il panciotto. Ha
il cappello in mano e lo agita per salutare la folla. Richiamato dalla folla il
re si affaccia più e più volte. Verso le 21 esce dalla reggia per recarsi al
teatro Principe Umberto illuminato per l’occasione da migliaia di fiammelle a
gas. [Pesci 1904]
• «La gran massa della
popolazione fiorentina (il 20 settembre seppe) dimenticare il proprio
tornaconto per unirsi con tutta l’Italia nel provare la soddisfazione di vedere
appagato il più grande voto nazionale. I fiorentini seppero veramente essere
italiani!». [Pesci 1904]