11 luglio 1979
Ambrosoli assassinato
Giorgio Ambrosoli, 46 anni, curatore fallimentare della Banca privata italiana (quella di Sindona), viene assassinato, davanti alla sua abitazione in via Morozzo della Rocca a Milano, con tre colpi di pistola. A sparare, per 120mila dollari, è l’americano William Joseph Aricò. Il mandante è Michele Sindona. • Michele Sindona a Enzo Biagi: Con Ambrosoli lei non c’entra proprio niente? «Non solo non c’entro, ma non smentisco quello che ho dichiarato su Ambrosoli: “Era un incompetente”. Mi dispiace perché è morto, ma non sono un ipocrita, lo confermo. Ambrosoli ha sbagliato, ma da qui alla violenza ce ne corre. [...] Io coi miei avvocati aspettavamo con ansia di andare dal magistrato perché Ambrosoli aveva formulato delle domande stupide, tecnicamente sballate. Lo avremmo distrutto» (Leggi qui tutta l’intervista) • Interpellato da Giovanni Minoli sul perché sia stato ucciso Giorgio Ambrosoli, Giulio Andreotti ha detto testualmente: «Questo è difficile, non voglio sostituirmi alla polizia o ai giudici, certo è una persona che, in termini romaneschi, se l’andava cercando».
Leggi qui il racconto di quell’assassinio per la penna di Carlo Fruttero e Massimo Gramellini
Leggi qui il racconto di quell’assassinio per la penna di Gianni Barbacetto
Leggi qui il racconto di quell’assassinio per la penna di Carlo Fruttero e Massimo Gramellini
Leggi qui il racconto di quell’assassinio per la penna di Gianni Barbacetto