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 1965  giugno 26 Sabato calendario

Nel pomeriggio, a vedere i Beatles, ci sono solo 3.500 genovesi

La comparsa dei Beatles a Genova ha fruttato 20-25 milioni lordi, contro i 67 dichiarati dall’impresario a Milano. «Il quartetto inglese ha bisogno, evidentemente, di un clima morale propizio, contagiato da un diffuso isterismo giovanile; mancando quel clima resta la sola curiosità, sollecitata dalla propaganda e resta il consueto entusiasmo per i cantanti in voga. La parte di punta, nello spettacolo, è affidata a poche centinaia di ragazzi più bollenti, che sfogano col pretesto dei Beatles esuberanti energie, comportandosi più o meno come ad una esibizione di Celentano o di altri urlatori nostrani. Gli urli acutissimi, gli accenni di deliquio non sono affatto mancati; ma sapevano di una recitazione appresa alla scuola di riviste e di film.



Nelle città che hanno masse più eterogenee, con più forte apporto della provincia, come Milano, i Beatles possono scatenare qualche tensione collettiva di tipo esotico. In una città come Genova si è rimasti ad episodi frammentari, ben controllati da uno spiegamento di forze quasi incredibile: mille uomini, fra agenti di polizia, carabinieri, pompieri, vigili urbani. Lo spettacolo pomeridiano è stato un netto insuccesso per quantità di pubblico: meno di 3500 persone nella tonda e immensa sala del Palazzo dello Sport, alla Fiera del Mare (oltre 20.000 posti). Il gran caldo, il mare calmissimo, hanno spinto i genovesi alle spiagge della Riviera, mettendo in ombra i Beatles e i cantanti italiani chiamati a far da cornice: Pino Donaggio, Fausto Leali, Peppino di Capri. Alla sera la situazione è cambiata: gran folla, circa 15 mila spettatori, con una certa quota di pubblico adulto ed elegante, incuriosito dall’attesa esplosione di una follia corale, suscitata da Ringo e compagni. L’esibizione dei Beatles, in abito nero con collettoni rosa, è stata brevissima: 35 minuti, come previsto dal contratto, che contemplava anche un minimo di soli 60 secondi nel caso di accoglienza fredda da parte del pubblico». [Mario Fazio, La Stampa 27/6/1965] «All’una di notte i Beatles hanno lasciato Genova diretti a Roma su un bireattore dell’Alitalia appositamente noleggiato, che li ha depositati a Fiumicino un’ora dopo, in modo da evitare scene al loro arrivo». [R.B., Corriere della Sera 27/6/1965]