24 giugno 1965
Mezzanotte, i Beatles a Milano
«Che delusione quest’arrivo dei Beatles a Milano: proprio non valeva la pena che si mobilitassero tanti fanatici per tributare ai cavalieri dell’urlo il primo applauso italiano. Saranno state duemila persone, uomini e donne, tutti molto giovani, zazzeruti, accaldati, frenetici e pronti alla bagarre per stringersi intorno ai loro idoli. I Beatles li hanno giocati con un trucchetto banale (...) Il treno da Lione, sul quale erano attesi gli “scarafaggi”, era atteso al marciapiede 16 per le 23.30. Poco dopo mezzanotte, l’altoparlante ha avvertito che il Lione era arrivato al marciapiede 3. La folla ha avuto un sussulto, c’è stato un gran correre di marciapiede in marciapiede, qualcuno è caduto, qualche altro è finito dritto filato al commissariato: tutto inutile.
Quando i primi hanno raggiunto il traguardo, i Beatles avevano fatto perdere le tracce. Aiutati dalla polizia, se l’erano data a gambe giù per lo scalo F che è un’uscita secondaria sul lato destro. Era troppo tardi per tentare ulteriori inseguimenti». I primi drappelli di fan sono arrivati alle 22, mezz’ora dopo erano diventati un’esercito. «Striscioni colorati, grida, parrucche alla paggio, magliette colorate, pantaloni stretti, gonne corte. Un’umanità scalmanata, facile ad accendersi, esibizionista, incline a manifestare il proprio entusiasmo purché i flashes dei fotografi fossero disponibili. Alle 23.15 sono saltati i cordoni della polizia e la massa è straripata sui marciapiedi. Alle 23.20 la polizia ha organizzato il contrattacco e sono volate le prime botte. Alle 23.30 la marea era costretta a ritirarsi. Giù, lungo la scalinata e sulla piazza, la pressione veniva domata con i manganelli». [Alfonso Madeo, Cds 24/6/1965]