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 1979  novembre calendario

Ecco le armi delle Br

Le Brigate rosse dispongono di mitra moderni che forano anche le auto blindate. Kalashnikov nella versione più moderna, e munizioni calibro 7,62 prodotte l’anno scorso in una fabbrica di Tula a 200 chilometri da Mosca. Forniture molto recenti: queste armi sono state usate nell’attentato di Prima Linea il 9 marzo a Torino, nell’assalto nella sede romana della Dc del 3 maggio. Il terrorista austriaco pentito Hans Joachim Klein, ha infatti confermato su una intervista a Spiegel che «le armi arrivano in Italia in una valigia diplomatica. Io stesso a Vienna mi sono rifornito di armi in Italia da un ambasciatore che riesce a far passare valigie diplomatiche piene di armi alla dogana di Roma». Gli specialisti avvertono il numero di persone a rischio che si servono di auto blindate (dopo la strage di via Fani sono considerevolmente aumentate) che l’invulnerabilità non esiste. Lo "Strela" dotato di cannocchiale di grande precisione, è in grado di puntare e disintegrare un’auto alla distanza di 200 metri, o mirare un edificio e distruggere una sede a rischio da 500 metri. Le Brigate rosse uccidono l’agente Michele Granato, in servizio presso la squadra di polizia giudiziaria del Commissariato di San Lorenzo. L’attentato è rivendicato con un volantino che lo inquadra nella campagna contro gli uomini e gli apparati dell’antiterrorismo. Il generale comandante dell’Arma dei carabinieri, Corsini, in un polemico discorso critica «l’eccessivo garantismo». Pochi giorni prima un commando di dieci brigatisti ha ucciso a Roma, sparandogli alle spalle, il maresciallo Domenico Taverna. Le Br uccidono anche i carabinieri Mario Tosa e Vittorio Battaglini. A Catania un altro agguato contro un’auto di carabinieri: muoiono tre agenti. Alcuni killer entrano in una trattoria alla periferia di Milano aprendo il fuoco e uccidendo sette persone. Le prime indagini si indirizzano verso un regolamento di conti in ambiente malavitoso. Accordo tra Panama e Stati Uniti: la piccola repubblica centramericana estende la sua sovranità al 55 per cento del territorio nella zona del Canale. L’ambasciata americana a Teheran viene occupata da studenti iraniani seguaci dell’ayatollah Khomeini. Reclamano l’estradizione dell’ex scià, ricoverato in una clinica statunitense. Prendono in ostaggio 65 persone. Khomeini ordina il rilascio di 14 americani (di cui 13 donne) tenuti in ostaggio. La Mecca, il massimo tempio dell’Islam, è invaso e occupato da un gruppo di uomini armati appartenenti a una setta fanatica musulmana.