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 1979  luglio calendario

Craxi a Palazzo Chigi? Sì, anzi no

Pertini, per la prima volta nel dopoguerra, affida il mandato di consultazioni a un socialista: a Craxi. Il segretario socialista, però, è costretto a rinunciare per l’indisponibilità della Dc ad appoggiarlo. Zaccagnini è irremovibile. Non è chiaro se i democristiani temono Craxi o se fingono di ignorarlo. Alla fine l’incarico di formare un governo va al democristiano Pandolfi; Craxi si vendica e non sostiene il nuovo incaricato. Polemiche anche dentro Botteghe Oscure, anche se i comunisti non lasciano filtrare all’esterno il proprio disagio. Berlinguer sa che si sta aprendo un’altra stagione di non governo causata delle lotte intestine dentro le correnti democristiane, e preferisce aspettare il momento favorevole per giovarsi dei primi errori che commetteranno. Un killer uccide l’avvocato Giorgio Ambrosoli, incaricato come commissario unico per il crack di Michele Sindona. Gestiva con impegno le collusioni di Sindona con la mafia e con la politica: ha pagato con la vita per aver continuato nel suo lavoro senza farsi imbavagliare da nessuno. Ambrosoli scrive sul suo diario: «È indubbio che in ogni caso, pagherò a molto caro prezzo l’incarico: lo sapevo prima di accettarlo e non me ne lamento perché per me è stata un’occasione unica per fare qualcosa per il paese. Ricordi i giorni dell’Umi, le speranze di fare politica per il paese e non per i partiti: ebbene, a 40 anni, di colpo, ho fatto politica e in nome dello Stato e non per un partito (...) Qualunque cosa succeda, comunque, tu sai che cosa devi fare e sono certo che saprai fare benissimo. Dovrai tu allevare i ragazzi e crescerli nel rispetto di quei valori nei quali noi abbiamo sempre creduto (...) Abbiano coscienza dei loro doveri verso se stessi, verso la famiglia nel senso trascendente che io ho, verso il paese, si chiami Italia o si chiami Europa». Le Br uccidono a Roma il tenente colonnello dei carabinieri, Antonio Varisco. A Palermo, il boss mafioso Leoluca Bagarella uccide un protagonista della lotta alle associazioni criminali: Boris Giuliano, il capo della squadra mobile del capoluogo siciliano.