settembre 1902
Il delitto Murri
Zanardelli va in Basilicata. Dall’Unità d’Italia, è il primo Presidente del Consiglio che fa un viaggio in Meridione. Il panorama è desolante. A Potenza, ricorda i meriti della regione nella lotta per l’indipendenza e dichiara di voler provvedere al Sud. Ernesto e Giambattista De Curtis compongono Torna a Surriento. La canzone è un omaggio proprio a Zanardelli, in visita alla città. Nel foggiano, a Candela, si sciopera contro il fiscalismo e gli abusi della pubblica amministrazione. Cinque persone muoiono nello scontro con le forze dell’ordine. Dieci i feriti. La Sicilia è alluvionata. A Modica (Ragusa), l’acqua sale oltre i secondi piani delle case e sorprende gli abitanti nel sonno. Trecento le vittime. Immediata la solidarietà nazionale. Milano invia 300mila lire e diversi vagoni di viveri e coperte. A Imola, c’è il VII congresso del Psi. Da una parte i riformisti di Turati, dall’altra i socialisti rivoluzionari di Arturo Labriola. I primi appoggiano la linea di collaborazione del governo, i secondi no. A prevalere sono i riformisti. A Bologna scoperto il cadavere del conte Francesco Bonmartini, genero dell’illustre medico Augusto Murri. É stato assassinato. Con tredici coltellate. La polizia trova il corpo sul letto. Ci sono segni di lotta, c’è un portafoglio vuoto e un paio di mutandine. Arrestata la moglie, Teodolinda Bonmartini Murri. Con lei, fermati anche il fratello Tullio, l’amante Carlo Secchi, la cameriera e un medico. Non si conosce il movente. A Parigi, muore per intossicazione da monossido di carbonio Émile Zola. La canna fumaria del camino è ostruita da calcinacci. La stanza è satura di gas. Quando i domestici lo trovano, per lo scrittore non c’è più niente da fare. Aveva 62 anni.