Mario Frongia, La Gazzetta dello Sport 4/1/2017, 4 gennaio 2017
PISACANE DAI PREMI A SAN SIRO
«Al Milan leverei Suso». L’uomo dei premi, per la tenacia (Guardian) e per la probità (Fifa), ha in mente il Diavolo: «Stiamo lavorando duro. Con la testa siamo già a San Siro». Fabio Pisacane si gode l’attimo. «Dai messaggi di presidenti e compagni ho capito l’importanza del riconoscimento avuto dal quotidiano inglese. Ringrazio il Cagliari che, come me, ha per parola d’ordine lavoro, forza e sacrificio. Un augurio per il 2017? La buona salute e quel che ho avuto l’anno scorso». Napoletano verace, trent’anni («Il pianto in tv dopo l’esordio in A del 18 settembre con l’Atalanta? Sono un istintivo, mi sono rivisto, non lo rifarei»), senza fronzoli: «Nessun calo fisico: se non ci credi e corri fino all’ultimo, non passi dall’1-3 al 4-3 col Sassuolo. L’imbarcata col Napoli? Siamo stati timorosi, anziché reagire abbiamo pensato al dispiacere per i tifosi. Ma sono polemiche fuori luogo: siamo sempre in linea con gli obiettivi».
SPOGLIATOIO Pisacane apre su spogliatoio effervescente, possibili addii, forza di Rastelli: «Il mister ha grande lucidità nei passaggi delicati. Siamo compatti, si è visto col Sassuolo. La partenza di Storari? Se accadesse mi dispiacerebbe». Il terzino ripassa dal via: «Per il 2016 ringrazio tutti, soprattutto me stesso: ci ho sempre creduto, in campo e fuori. Il deferimento? Ero già finito sotto il fango un anno fa, viviamo in un Paese malato. Ho la coscienza a posto». Legato al club di Giulini fino al 2018 («Il rinnovo? Non ci penso»), Pisacane inquadra San Siro: «Ci ho giocato due volte contro l’Inter: in Coppa Italia ho colpito un palo, in Serie A mi hanno annullato il gol. Magari col Milan faccio centro. Battute a parte, senza le tante reti subite il Cagliari sarebbe la sorpresa della A». Infine, la lista dei sorrisi: «Al primo posto c’è la nascita di mio figlio Francesco, al secondo l’esordio in Serie A. Al terzo le feste di Natale trascorse con la famiglia. I Quartieri spagnoli? Chi ci nasce deve crescere in fretta».