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 2015  agosto 11 Martedì calendario

MARO’, LE TAPPE DELLA VICENDA

Gli spari, 15 febbraio 2012 Al largo delle coste indiane del Kerala, la petroliera battente bandiera italiana “Enrica Lexie” naviga in rotta di trasferimento da Galle (Sri Lanka) verso Gibuti, con a bordo i fucilieri di Marina del Reggimento San Marco, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, che vengono accusati dell’uccisione di due pescatori indiani.

L’arresto, 19 febbraio 2012 I due marinai indiani vengono entrambi sepolti e la nave italiana viene posta in stato di fermo. I due marò vengono arrestati per gli omicidi dei pescatori. La Corte del Kollam dispone che siano tenuti in custodia presso la guesthouse della Central Industrial Security Force indiana anziché in una normale prigione.

Il ritorno, 20 gennaio 2012 Il governo italiano riesce a ottenere dall’Alta Corte del Kerala un permesso di due settimane per i marò per trascorrere le vacanze natalizie in Italia. Il permesso viene concesso a varie condizioni, tra cui, l’obbligo di rientro in India dei due fucilieri alla scadenza del permesso; tale condizione viene garantita dal ministro degli Esteri italiano.

Il trasloco, 18 gennaio 2013 La Corte Suprema indiana sentenzia che lo Stato del Kerala non ha giurisdizione per procedere contro i due marò italiani che vengono trasferiti a Nuova Delhi, su richiesta italiana, alloggiati nell’ambasciata italiana, con la proibizione di lasciare la città senza il permesso della Corte Suprema e l’obbligo di firma.

L’ictus, 31 agosto 2014 Massimiliano Latorre viene colpito da un attacco ischemico transitorio. Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, vola a New Delhi. I primi di settembre il militare rientra in Italia. A gennaio 2015 Latorre viene operato al cuore per un difetto congenito, ottiene il permesso di rimanere in Italia per la convalescenza.

Arriva l’Ue, 15 gennaio 2015 Il Parlamento europeo si esprime sul caso dei due marò e chiede che “la competenza giurisdizionale sia attribuita alle autorità italiane e/o a un arbitraggio internazionale”.

26 giugno 2015. L’Italia attiva l’arbitrato internazionale per la risoluzione del caso e chiede il rientro di Girone e la permanenza di Latorre.

Il ricorso, 21 luglio 2015 L’Italia ricorre al Tribunale internazionale del diritto del mare per chiedere “misure cautelari” con carattere di “urgenza” a tutela dei marò. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, interviene nel corso della Conferenza degli Ambasciatori alla Farnesina in modo deciso sulla vicenda: “Ci batteremo per la liberazione dei marò”.