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 2015  agosto 11 Martedì calendario

A volte gioco a fare Karl Kraus, ovviamente non mi riesce, lui era un genio assoluto, io neppure modesto

A volte gioco a fare Karl Kraus, ovviamente non mi riesce, lui era un genio assoluto, io neppure modesto. Ho ricuperato fra le carte un mio pseudo aforisma, scritto poco dopo la Grande Crisi del 2008: “discettare di crescita non produce crescita, discettare di declino produce decrescita del declino” . Confesso che allora mi parve geniale, ora non mi provoca emozioni. Nella Grande Crisi del 1929, gli economisti si erano lanciati nel proporre ricette che, sulla carta, parevano brillanti e risolutive. Quando capivano che la ricetta non funzionava, via con una nuova, grandi speranze, cocenti delusioni. Nel 1940 scoppiò la Seconda Guerra Mondiale, la crisi evaporò di colpo, per cinque anni fu morte, distruzione, genocidi, infine la pace. Iniziò un periodo di crescita, prima al trotto, poi tutti al galoppo. Trent’anni dopo cominciammo a rallentare, cadde il Muro, la storia pareva finita con la vittoria per k.o. tecnico dell’Occidente. Sarebbe nato un nuovo Rinascimento? Non fu così, quel mondo, surgelato dalla bomba atomica, era scomparso per sempre, l’atmosfera si fece via via più pesante, ora ci ritroviamo ansiosi, frustrati, preoccupati, più cattivi. Di una cosa, siamo certi: di lavoro ve ne sarà sempre meno, e sarà sempre più povero. Giocheremo con le App o useremo questo tempo libero per riflettere? Chi mi legge lo sa: amo le metafore. Un lettore mi invita a proporne una rispetto ai temi di oggi. Eccola, mi pare multiuso, con un po’ di fantasia si presta a descrivere, per esempio, la Finanza globalizzata, piuttosto che l’ISIS, o l’accordo Usa-Iran, ovvero il terribile problema dell’Immigrazione, perché ormai tutto si tiene. L’isola di Guam, affacciata sull’inquietante fossa delle Marianne, è una specie di protettorato americano. Sui 48 km per 14, vivono 170 mila persone, in maggioranza dell’etnia “chamorro” ma purtroppo ci sono, non graditi, anche 2 milioni di serpenti bruni, di giorno dormono, di notte mangiano, tramano, fornicano. Sono gli eredi della prima coppia arrivata negli anni ’50, da clandestini, con un cargo dalla Papua Nuova Guinea. Poiché la natura non aveva previsto per Guam i serpenti bruni, non gli aveva preparato alcun predatore naturale, questi hanno potuto così diventare padroni del campo, riprodursi mostruosamente, distruggere la biodiversità dell’isola. Hanno già annientato 10 delle 13 specie di uccelli esistenti, tutti i pipistrelli, tutte le lucertole. Vivendo sugli alberi ogni uovo deposto dagli uccelli è suo, quando scende a terra roditori e lucertole non hanno scampo, la dieta variegata lo stimola, è uscito dalla foresta tropicale, è arrivato nei paesi abitati, è strage di polli e di animali domestici, si introduce nelle case alla ricerca di cibo, anche se non è ancora in grado di aprire i frigoriferi. Sull’isola di Guam è caduto un silenzio imbarazzante, la natura tace, salvo i varani, le altre specie animali sono praticamente scomparse. Gli americani (siano benedetti) con un ponte aereo hanno trasportato nelle Isole Cocos, gli ultimi esemplari dell’uccello simbolo di Guam, i ko’ko. Il serpente bruno ha un solo punto debole, lo stomaco: se assume 80 milligrammi di paracetamolo cade in uno stato di letargia, in 36 ore muore. Questo ha scoperto il Pentagono, allora ha deciso: guerra sia! Squadre di “chamorro” lavorano in catena, come per la preparazione industriale degli hamburger, a infarcire di paracetamolo centinaia di migliaia di topi bianchi surgelati, arrivati da lontano. Poi elicotteri militari sganciano nella foresta i topi-hamburger con un piccolo paracadute di cartone, in modo che rimangano appesi agli alberi, cosi i serpenti bruni possano cibarsene. Almeno questa guerra gli americani riusciranno a vincerla? Per facilitare la riflessione, provo a riassumerla sotto forma di storytelling : “una coppia di serpenti bruni, nascosta nelle stive di barconi non identificati, sbarca in una isola tropicale, qua sono assenti suoi predatori naturali, così si riproduce mostruosamente, in 60 anni uccide tutte le specie viventi; allora l’Impero degli umani sceglie di sterminarli attraverso l’alimentazione: topi surgelati vengono farciti con un veleno chimico dal nome suggestivo di paracetamolo, e offerti con l’inganno ai serpenti bruni. I serpenti bruni si faranno sterminare dal cibo manipolat