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 2015  marzo 08 Domenica calendario

CASO NISMAN: “TUTTI I DEPISTAGGI DEL GOVERNO”

Buenos Aires
Quello di Nisman è stato un assassinio , l’ipotesi del suicidio e dell’incidente sono da scartarsi”; così ha affermato la giudice Arroyo Salgado , ex moglie del pm argentino, morto a poche ore dall’audizione durante la quale doveva presentare la sua denuncia contro la presidente Cristina Kirchner , il ministro Timerman e due collaboratori del governo, per aver sviato le indagini sull’attentato alla mutuale ebrea AMIA del 1994, che portavano all’Iran.
Secondo Salgado, le ricerche fatte da un gruppo di esperti criminologi , tra i migliori del paese, da lei incaricati hanno dimostrato che “non c’è traccia di spasmo cadaverico nella mano destra, cosa che dovrebbe prodursi in caso di suicidio. Il corpo ha subito una lunga agonia e oltretutto si registra una copiosa emorragia, impossibile in caso di uno sparo alla testa da distanza di un centimetro”. Altro dato importante : il corpo di Nisman è stato spostato, e tutto ciò è solo parte di una serie di distonie con un’indagine ufficiale che, a detta di molti esperti, non è stata condotta in modo corretto fin dai suoi inizi: ovvero da quando la morte del magistrato era stata attribuita al suicidio, a dispetto della mancanza di impronte sull’arma del delitto, una pistola calibro 22, e di assenza di tracce di polvere da sparo sulla mano. L’arma era stata prestata a Nisman dal suo consulente informatico, Diego Lagomarsino, perché il giudice non si sentiva affatto al sicuro a causa delle continue minacce.
Secondo Salgado poi, l’assenza di esperti esterni all’inchiesta durante l’autopsia “ha favorito l’impunità degli autori materiali di un omicidio”. Il caso, per la moglie della vittima deve essere riaperto, a dispetto del rigetto , da parte del giudice Rafecas, della denuncia contro la presidente argentina Kirchner e gli altri imputati, ribadita dal pm Pollicita, che ha sostituito Nisman. È stato presentato un ricorso che verrà esaminato a breve, contro un provvedimento che getta molti sospetti soprattutto per la velocità con la quale è stato preso a fronte della mole delle carte dell’inchiesta che era stata condotta dal pm scomparso. Un organo di stampa governativo aveva diffuso la notizia secondo la quale nel corpo di Nisman erano stati trovati livelli di alcool altissimi, a sostegno della tesi del suicidio: ma la stessa fonte ha corretto la notizia, dicendosi vittima di un errore.
Dunque, l’opposizione governativa contro il pm, che già si era manifestata con Nisman vivo, dopo la sua denuncia, è continuata dopo la sua morte con la diffusione di notizie rivelatesi senza fondamento, quali una presunta relazione amorosa con Lagomarsino, o attribuendogli molteplici relazioni con varie donne del jet-set argentino. Depistaggi che si sommano alle continue accuse di cospirazione golpista, estese anche all’ambiente giudiziario, continuamente ribadite a ogni apparizione presidenziale.
Guido Gazzoli, il Fatto Quotidiano 8/3/2015