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 2015  marzo 08 Domenica calendario

ECCO IL 730 PRECOMPILATO: CHI LO RICEVERÀ, COME FUNZIONA E DOV’È LA FREGATURA

Basta vedere il fisco come se fosse un mostro”, ripete Matteo Renzi, senza però essere ancora riuscito ad attuare la delega fiscale approvata oltre un anno fa. E così, in attesa di un sistema fiscale più equo e trasparente, cosa c’è di meglio di una dichiarazione dei redditi precompilata che strizza l’occhio a oltre 20 milioni di italiani tra lavoratori dipendenti e pensionati che presentano il 730? L’operazione è stata lanciata come la rivoluzione 2.0 nel pagamento delle tasse. Ecco una breve spiegazione in forma di domanda e risposta.
Perché è precompilato?
Dal 15 aprile il modello sarà già compilato con i dati in possesso dall’Agenzia delle Entrate che utilizza le informazioni disponibili in Anagrafe tributaria (redditi da lavoro e da pensione, parenti a carico, immobili e terreni, ma anche contributi per le colf e detrazioni per le ristrutturazioni), quelle trasmesse da banche e assicurazioni (conti correnti, mutui, polizze vite e infortuni) e dagli enti previdenziali.
Sarà veramente così facile?
Rendere il Fisco più umano e a portata di clic farà correre il serio rischio che l’operazione si trasformi nell’ennesimo caos. Questo perché tra meno di 40 giorni i contribuenti non riceveranno il modello direttamente nella buca delle lettere, così come sbandierato lo scorso giugno da Renzi. Il 730 precompilato sarà, infatti, consultabile solo su un’area del sito delle Entrate. E, una volta scaricato, se il modello si accetta senza modifiche, l’appuntamento con le tasse si conclude. Ma nel caso fosse necessario modificare o aggiungere dati, il contribuente dovrà rimetterci le mani. O meglio il mouse, visto che si fa tutto online.
Quali dati mancano o vanno integrati?
In primis, le spese mediche per cui si richiede la detrazione del 19%. E non sono informazioni di poco conto, dal momento che nel 2014 le hanno presentate quasi 12 milioni di contribuenti. Poi va inserita quasi tutta la parte degli oneri deducibili e detraibili, come le spese per l’istruzione, per le attività sportive dei ragazzi e le erogazioni liberali. Per avere il modello totalmente compilato, bisognerà aspettare il 2017.
Come si compila?
Si può modificare, integrare o accettare il modello, dal 1 maggio al 7 luglio, da soli o tramite soggetti autorizzati.
Se si sceglie il “fai da te”?
Bisogna compilare la dichiarazione online attraverso il proprio ‘cassetto fiscale’, al quale si accede solo dopo aver richiesto un codice Pin. Per farlo, ci si registra al servizio “Fisconline” e, dopo aver scritto il reddito complessivo dichiarato lo scorso anno, il sistema fornisce la prima parte del Pin (4 cifre). La chiave completa (ultime 6 cifre e password di accesso) arriverà a casa in due settimane. È possibile ottenere il Pin anche al numero verde 848.800.444 o all’Agenzia delle Entrate.
È più facile rivolgersi a Caf o commercialisti?
Con buona pace della rivoluzione fiscale, questa sarà la strada che continuerà a essere più battuta soprattutto dai pensionati che rappresentano gran parte dei 20 milioni interessati dall’innovazione: loro, mano al portafoglio, continueranno a sborsare circa 50 euro al professionista e fino a 30 euro al Centro di assistenza fiscale.
Quali documenti servono per chiedere assistenza?
Per ricevere i 730 precompilati degli assistiti, i professionisti devono prima acquisire la delega e poi formulare online una richiesta specifica. Ma i loro accessi saranno tracciati dall’Agenzia per effettuare i controlli sulla correttezza delle deleghe, perché per la prima volta saranno Caf e commercialisti a rispondere degli errori. E se rappresenta un vantaggio per i contribuenti, la novità sta scatenando le proteste dei commercialisti.
Come funzionano i controlli?
Se il contribuente accetta la dichiarazione senza apportare cambiamenti (inserendo solo i vari bonus fiscali che alleggeriscono il carico) ha un’immunità dai controlli. Se si modifica o integra il 730, scattano eventuali accertamenti.
È obbligatorio il 730 precompilato?
No, si può sempre presentare la dichiarazione dei redditi seguendo la vecchia strada del cartaceo.
Patrizia De Rubertis, il Fatto Quotidiano 8/3/2015