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 2015  marzo 08 Domenica calendario

E PER RISPARMIARE NASCE LA “BADANTE DI CONDOMINIO”

C’è chi, come la Asl di Bologna, ha puntato sulla formazione delle badanti per fornire i basilari dell’assistenza ad anziani e malati cronici. E chi, coma la Comunità di Sant’Egidio a Roma, ha messo in rete servizi Asl, negozianti, portieri, vicini di casa e assistenti a pagamento per prevenire le emergenze, soprattutto degli ultrasettantacinquenni che vivono soli., senza una rete famigliare.
Tra tagli ai fondi sanitari, personale medico e infermieristico a ranghi sempre più ridotti, lungo lo Stivale ci si ingegna per risolvere il problema dell’assistenza sanitaria a domicilio. Senza che a svenarsi siano alla fine anziani e malati gravi. «A Bologna –spiega la direttrice dell’attività socio-sanitaria della Asl, Monica Minelli – abbiamo avviato già da tempo corsi di formazione per gli assistenti domiciliari. Le badanti insomma. E abbiamo creato una specie di Albo al quale le famiglie possono attingere per poi sviluppare un progetto personalizzato di assistenza».
«Con la Asl – precisa- che fa da tutor insieme a Comuni e aziende pubbliche di servizi sociali, sia affiancando la famiglia che supervisionando a domicilio l’attività delle badanti con operatori socio sanitari ed infermieri professionali». Con questi ultimi che in ogni caso svolgono i compiti più delicati, come la rimozione di un catetere o fare una medicazione, sapendo che poi ci pensa la badante a controllare la pressione o a far si che i farmaci siano presi nei modi e nei tempi giusti. «La nuova frontiera è adesso quella delle badanti di condominio, in grado, a costi più ridotti, di assistere magari due anziani che abitano nello stesso stabile». Il tutto con un buon sostegno economico che è di 160 euro al mese per una badante regolarizzata più un’una tantum al momento dell’assunzione.
A Roma, ma ora anche in qualche altro centro minore d’Italia, è invece attivo il programma «Viva gli anziani!» della comunità di Sant’Egidio, che senza aspettare le segnalazioni di chi ha bisogno va a bussare alle porte degli under 75, soprattutto di quelli che vivono soli. Poi, con un costo di solo mezzo euro al giorno, insieme a quel po’ di assistenza domiciliare e telesoccorso garantiti dalle Asl, creano una rete di supporto, grazie anche all’aiuto volontario di negozianti e vicini di casa. Risultato: per oltre 4mila anziani sono crollati i ricoveri ospedalieri e migliorati i servizi domiciliari. Quelli che lo Stato non riesce più a garantire in larga parte d’Italia.
pa. ru., La Stampa 8/3/2015