Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  marzo 08 Domenica calendario

«NON C’È ITALIA SENZA LE DONNE»

«Su di voi grava il peso maggiore della crisi economica. A voi una società non bene organizzata affida il compito delicato e fondamentale di provvedere in maniera prevalente all’educazione dei figli e alla cura degli anziani e ai portatori di invalidità. Lo fate silenziosamente, a volte faticosamente. Senza le donne, senza di voi, l’Italia sarebbe più povera e più ingiusta». È stato un omaggio concretamente calato nel quotidiano e nelle difficoltà di epoca e genere quello che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ieri, ha voluto rendere alle "Donne per la Terra", in occasione delle celebrazioni al Quirinale per la giornata internazionale della donna. Una festa, quella dell’8 marzo, che punta l’attenzione sull’eccellenza al femminile - onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana sono state conferite a Anna Ducato, Nadia Pinardi, Claudia Sorlini - ma anche una festa che sempre meno sembra avere da celebrare, in un Paese che in "rosa", spesso, vede più virtuali quote da imporre che reali opportunità da valorizzare. Sono i numeri a misurare la condizione, non sempre facile, delle donne. Specie sul lavoro.
Più istruite degli uomini - 3,5 milioni le laureate, 2,9 milioni i laureati - secondo Eurispes sono meno pagate. Il gap di genere nei salari in Europa è al 16,4%. In Italia, scende al 7,3% ma dal 2008 al 2013 si è aggravato del 2,4%. Un deficit che pare alla base dell’aumento di impiego femminile. Negli ultimi dieci anni, per Manager Italia, le lavoratrici sono aumentate del 6,2%, gli uomini sono calati del 3,9%. Il perché è presto detto: gravano meno sui conti e meno si lamentano, almeno in termini economici.
I RUOLI
Le mancanze sottolineate dalle donne, dati Eurispes, sono poco tempo per sé, per il 68,3%, assenza di stimoli professionali per il 47,7% e difficoltà di conciliare lavoro e famiglia, per il 50%. Confesercenti rileva che solo il 54,3% delle madri italiane lavora - nel Sud è 37,4% - e appena il 15,7% di imprenditrici e professioniste con un figlio. Il contributo maggiore arriva da straniere e occupate over 50. Chi sceglie di avere un bambino è penalizzata. Sono 7,5 milioni, per l’Istat, le casalinghe nel Paese. Poco meno di 4,4 milioni quelle in età da lavoro che si dedicano esclusivamente alla casa.
I COMUNI VIRTUOSI
Esistono alcune realtà virtuose. Nel Lazio è nata "Comuni alla pari", certificazione rilasciata dalla Regione a Comuni e enti locali che promuovono e garantiscono la presenza femminile. Il titolo, unico, conferma la regola di un Paese diviso in due, che vede ai primi posti Bolzano, con il 46,8% di occupate, seguito da Parma e Trento, e agli ultimi il Sud, con il picco negativo del 13% a Crispano, Palma di Montechiaro, Niscemi, Francofonte. Le quote rosa crescono in Vaticano: dal 13% nel 2004 si va al 19% del 2014. Per il New York Times, però, nonostante le monache siano oltre 702mila, il ruolo attivo femminile nella Chiesa è scarso.
In quasi ogni settore, i "piani alti" sembrano rimanere al maschile. Per Fp Cgil medici, circa il 40% dei medici del Sistema sanitario nazionale è donna, ma lo è solo il 14% dei direttori di struttura complessa. Le donne sono "consumatori di maggioranza" nel mercato dell’auto ma la presenza ai vertici è minima. In realtà come Nissan o Daimler, appena 7 e 13%. Non stupisce che sia femminile il 44% dei "cervelli in fuga". La situazione in Europa è migliore - nel 2018, per la prima volta, le donne potranno fare i marinai nella flotta russa - ma non sempre. Per l’Unesco, la media globale delle ricercatrici è del 30%, in Italia del 35%.
GLI APPUNTAMENTI
Intanto, oggi si festeggia. Guardia d’onore al femminile al Quirinale. "Storie di coraggio e determinazione" in rosa raccontate al museo del Duomo di Milano. Monza scende in pista per la prima Action Woman Marathon. Roma sale in bici per un tour sui luoghi delle donne nella Resistenza. In rete la fondazione Pangea lancia l’hastag #maipiùinvisibile. In televisione, si va dall’intervento della presidente della Camera Laura Boldrini a Sky Tg24 fino a Madonna, ospite Rai di "Che tempo che fa". "La donna - come ha ricordato il presidente Mattarella - è il centro di ogni cosa".