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 2015  gennaio 31 Sabato calendario

MALIKA AYANE: «IO, MADRE A VENT’ANNI»

Assaggia due broccoli bolliti e sconditi, qualche fettina di carne, un caffèamericano doppio. Le vacanze di Natale hanno lasciato il segno e Malika Ayane sa bene che a Sanremo bisogna presentarsi in forma perfetta: «Anche se è la mia quarta volta, e non vinco mai», sospira. La incontriamo in un bistrot milanese; abbronzata al ritorno da un viaggio in famiglia, ha i capelli cortissimi, di un inedito color platino: «Che ne pensa? E un taglio piu pratico dei ricci, e il biondo non mi stava bene». Ha scelto Iodonna per presentare il nuovo album Naif e il singolo Adesso e qui che cantera al festival.

Pronta alla sfida?
Si. Mi sento un po’ per aria, magari, ma succede sempre alla vigilia di una pubblicazione. Ècome avere un figlio grande, che la sera non torna a casa e tu stai in ansia finché non lo vedi. Pero sono anche serena: ho fatto del mio meglio e mi sono divertita.

Come nato Naif?
L’idea mi e venuta durante un viaggio in Marocco per conto della ong Oxfam. Durante la lunga traversata in una regione interna, al confine con l’Algeria, ascoltavamo poeti berberi che si accompagnavano con il ritmo dei tamburi. Tempo dopo, sono partita per New York e Tokyo. Ecco, in questo album ho cercato di mescolare le diverse esperienze, di adattare ritmi tribali a oggi senza creare un effetto vintage, del genere “dischi trovati in cantina”. Per la produzione mi sono affidata ad Axel Reinemer e Stefan Leisering, del collettivo berlinese Jazzanova.

Di cosa parlano le canzoni?
Del presente. Èquesta la parola ripetuta piùspesso nell’album. Le canzone, scritte da me e dal cantautore Pacifico, girano intorno a questa esortazione a vivere l’istante. Adesso e qui, come nel titolo del brano? Esatto. Mentre eravamo a Parigi, dove vive Pacifico, ci siamo ricordati del film La ragazza del ponte, storia di un amore intenso e senza futuro che esiste nel momento in cui si consuma. Pensavamo al contrasto con la vita quotidiana, nelle nostre coppie.

Perchéha registrato a Berlino?
È un posto stupendo dove vivere e penso che spesso sia utile allontanarsi. Se tutto gira intorno a dove bevi il caffe la mattina, non va bene.

A Sanremo, Fabio Fazio sbaglio la pronuncia del suo cognome. Succede spesso?
Se fossi un calciatore non succederebbe mai. Sia chiaro: si dice Ayane con la e muta.

Possibili avversari al Festival?
Impossibile saperlo! Questi ragazzini del trio Il volo hanno grande successo ma fanno cose lontanissime da me, difficile giudicarli. Alla fine la gara e con te stessa, sai cosa hai preparato e devi cercare di comunicarlo.

Cosa si aspetta dal nuovo album?
Quando ho cominciato, la festa della discografia era gia finita. Lavoro con un’etichetta indipendente, la mia vittoria e vendere abbastanza perché si continui a investire su di me. Finora e andata bene.

Ha definito Ricreazione una lasagna, con tanti ingredienti. E Naif?
E un ballo collettivo, come quello che ho visto una volta al Golden Gate Park di San Francisco. C’era un uomo che metteva la musica e persone di tutte le età e razze diverse si scatenavano.

Non crede che oggi ci sia poco da festeggiare?
Il merengue nasce come ballo degli schiavi, che strisciavano i piedi perche incatenati. Le cose non migliorano se si vive pensando al peggio.

Ha scritto i testi di Naif a Parigi. Un pensiero per questa citta?
E inevitabile amare Parigi follemente. Sono preoccupata ma spero che non si venga travolti da un odio collettivo che per difesa, disperazione, mancanza di autocontrollo siamo portati a provare. La gente reagisce con intelligenza, questo mi rassicura. Per carattere, vedo sempre il lato positivo. Una fortuna. Cercare una soluzione e piu positivo che perdersi tra gli ostacoli. Per questo sono ambasciatrice di Oxfam, una ong con progetti concreti che non fa assistenzialismo.

Cosa le ha dato il successo?
Nella vita volevo cantare. Pagare il mutuo grazie al canto mi rende felice.

Lei e milanese, suo padre marocchino. Cosa significa per lei?
Mi riempie d’orgoglio essere meticcia, rappresentare qualcosa di positivo mentre tanti adolescenti non sanno se avranno mai la cittadinanza del Paese in cui sono nati.

In Adesso e qui parla dell’amore senza prospettive. Ma lei si e sposata tre anni e mezzo fa con Federico Brugia. Una scelta convenzionale?
No, trasgressiva. Sposarsi è bellissimo, sposarsi subito come abbiamo fatto noi un azzardo ma anche un’idea vincente. Certo, esiste la possibilita che si smetta di capirsi. Sono stata 5 anni con il padre di mia figlia; quando ci si separa e ci sono figli di mezzo, sposati o meno si soffre comunque. Ora invece siamo una famiglia allargata perfettamente funzionante. Mia figlia Mia, 9 anni, si confida con Federico; lo stesso fanno con me le sue figlie Ludovica, di 12 e Matilde, di 9. Siamo importanti, anche se i genitori sono altri.

Le bambine ascoltano le sue canzoni?
Certo! Le diro di piu: il loro giudizio e fondamentale. Ora stanno ascoltando per prime le versioni definitive: se piacciono alle nostre figlie, piaceranno anche al pubblico. Èun test importante, ha già funzionato.

La canzone del cuore?
Sono stata a un concerto di Elvis Costello a Berlino, qualche mese fa: tre ore e mezzo di show e non ha cantato Almost Blue. Ci sono rimasta malissimo.

Con chi le piacerebbe collaborare?
Elvis Costello, David Bowie... I miei sogni puntano in alto.

Il 31 gennaio, quando esce Io donna, lei compie 31 anni: come si sente?
Ho avuto una figlia a 20 anni; mentre gli amici facevano l’Interrail, io andavo alle riunioni dell’asilo con mamme che avevano 10-15 anni piu di me. Mi sono sempre confrontata con persone piu grandi, con la pretesa di sentirmi una wonder woman. Da quando sono entrata nei 30, mi sento più indulgente con me stessa. E sono felice.