Guido Santevecchi, Corriere della Sera 10/10/2014, 10 ottobre 2014
L’ARTISTA CON L’OMBRELLO CHE RISCHIA TRE ANNI DI CARCERE
Esibirsi con un ombrello può costare tre anni di carcere in questi giorni a Pechino. È la conseguenza della rivolta dei ragazzi di Hong Kong, che hanno adottato l’ombrello come simbolo della loro sfida per la democrazia. A casa del poeta Wang Zang i poliziotti sono arrivati in forze, una dozzina: cercavano l’arma del delitto, il parapioggia pieghevole color celeste che l’artista aveva impugnato in una foto twittata in segno di solidarietà con i ragazzi di Hong Kong. L’imputazione per Wang è «turbativa dell’ordine». La rivolta democratica di Hong Kong ha segnato un’inversione nella storia «politica» dell’ombrello: negli anni Trenta, per colpa di Neville Chamberlain era diventato il segno dell’ appeasement con la Germania nazista: il premier britannico lo agitò entusiasta il 30 settembre 1938 quando scendendo dall’aereo che lo riportava dalla conferenza di Monaco assicurava alla gente di aver salvato la pace.