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 2014  ottobre 10 Venerdì calendario

UN POPOLO DI IMPASTICCATI

Un italiano su tre dorme poco e male. Con i rischi di cui diciamo in queste pagine. Le più esposte sono le donne, e la fase più delicata è quella della menopausa e dopo i 65 anni. Negli uomini invece un primo picco di comparsa del fenomeno si ha in età giovanile, tra i 24 e i 34 anni, e il secondo negli over-65. Con l’avanzare dell’età generalmente si assiste a una riduzione della percentuale di sonno profondo, quello che davvero rilassa l’organismo, con un aumento della fase Rem, quella in cui si sogna. Per questo quando si hanno i capelli bianchi ci si sveglia di più e si percepisce un sogno poco riposante. In tutto si contano quattro milioni di insonni cronici in Italia e oltre 2,5 milioni di questi usano farmaci ipnotici da oltre un anno. Gli specialisti non demonizzano le benzodiazepine, che hanno un loro ruolo importante soprattutto nei casi di insonnia grave, ma sottolineano che questi medicinali hanno tra i loro effetti collaterali proprio la riduzione del sonno profondo, cioè quello più importante ai fini della “ricarica” del cervello. La pillola per dormire è spesso un rimedio fai-da-te, che sfugge al controllo medico e si protrae per tempi eccessivi. Anche perché a scegliere la chimica per assicurarsi un buon riposo sono in tanti: l’ultimo rapporto dell’Osservatorio sull’impiego dei medicinali dell’Aifa mostra come ogni giorno 29 italiani su mille facciano ricorso agli ansiolitici, più di venti su mille a ipnotici e sedativi. Gli antidepressivi, alcuni dei quali possono essere usati per favorire il sonno, sono la scelta di quasi 40 italiani su mille. Tutto questo impasticcarsi è costato nel 2013: 379,7 milioni di euro per le sole benzodiazepine, cui si devono aggiungere 124,9 milioni per ipnotici e sedativi, 48,8 per gli analoghi delle benziodiazepine e parte dei 286,60 milioni che vanno a pagare gli antidepressivi.