Paolo Siepi, ItaliaOggi 10/10/2014, 10 ottobre 2014
PERISCOPIO
Mi sa tanto che se a Ballarò mettessero la Giannini in topless, farebbe più ascolti del monoscopio di Giannini. Maurizio Crippa. il Foglio.
La logica è cosa medievale, quello che conta, oggi, è la parentela. Massimo Bucchi, ilvenerdì.
No, non ce la faccio a sopportare la noia italiana, non posso abituarmi. E non voglio. Raffaele La Capria. Corsera.
I magistrati arriveranno ad arrestarsi tra loro? Frank Cimini. Il Foglio.
Il mio matrimonio è fallito: per sapere il perché si attende il recupero della scatola nera. Altan, Donne nude. Longanesi.
I mali di Roma fanno parte dei mali d’Italia, e, in più, Roma ha i mali di Roma. Francesco Gaetano Caltagirone. Corsera.
Ma se Renzi è come Margareth Thatcher, Camusso è come Arthur Scargill? Mi faccio la domanda e mi do la risposta: sì. Michele Magno. Il Foglio.
Per Renzi avevo previsto che durasse 20 anni. Visto come si muove, mi sono ricreduto: non arriva a primavera. Mauro Zani, ex segretario generale del Partito comunista in Emilia-Romagna. Il Fatto.
Mario Draghi conserva nel suo ufficio, alla Bce di Francoforte, il Pickenhaube, il famoso elmetto a punta prussiano che gli è stato offerto dal quotidiano Bild per felicitarlo per la sua attitudine germano-compatibile. Alexandrine Bouilhet. Le Figaro.
Nel 2014 Fausto Raciti, segretario regionale del Pd, pensa di poter riunire una Direzione del partito per decidere i miei assessori senza consultarmi. Manco nella Russia bolscevica. Rosario Crocetta, presidente della Regione Sicilia. Sette.
L’assegno di disoccupazione è una vacanza prepagata per i fannulloni. Ronald Regan. Stefania Tamburello, L’economia è il mezzo per cambiare l’anima. Margharet Thatcher e Ronald Reagan in parole loro. Rizzoli Etas.
In Italia non si era mai visto un segretario di partito durare appena otto mesi. A fare questa esperienza poco piacevole fu la sinistra raccolta nel Pd. E il leader al quale spettò di battere ogni record fu Dario Franceschini. Insediato alla fine del febbraio 2009, Dario venne scaricato alla fine di ottobre dello stesso anno. Giampaolo Pansa, Tipi sinistri. Rizzoli.
Enrico Letta ha fatto due volte di più (e due volte più veloce) di Matteo Renzi sul pagamento dei debiti che la pubblica amministrazione aveva con le imprese. L’attuale governo aveva promesso a fine febbraio di stanziare 60 miliardi per una cura choc in 15 giorni. Otto mesi dopo ha stanziato appena 9,3 miliardi e ha pagato effettivamente 8,8 miliardi: 1,1 miliardi di euro al mese. Negli otto mesi di Letta invece il governo aveva saldato 2,8 miliardi al mese di quel debito, due volte e mezza più di Renzi che ancora una volta si rivela velocissimo a parlare e una gran lumaca a realizzare. Franco Bechis. Libero.
La soluzione a proposito dell’art. 18 è un nuovo contratto di lavoro a tutele crescenti: ti assumo, ma posso rinunciare alla tua collaborazione con un congruo preavviso e una buonuscita. Semplice. Forse troppo, per un Paese di complicatori professionali. Beppe Severgnini. Sette.
La vocazione al compromesso, sviluppatissima in Italia, vuol dire opportunismo; e opportunismo vuol dire anche memoria corta, rimozione del passato e autoassoluzione generale, amnistia tombale: chi ha avuto, ha avuto; chi ha dato, ha dato. Emblematico e paradossale il caso storico del fascismo, che è stato oggetto di una duplice, straordinaria rimozione, tanto degli aspetti migliori e storicamente incontestabili, che non potevano neppure essere evocati, quanto dei peggiori e più odiosi, che venivano messi in conto ai tedeschi. Fabrizio Rondolino, L’Italia non esiste. Mondadori, 2011.
Il metodo del ministro degli esteri Federica Mogherini, che è scivolata da un segretario del Pd all’altro, è lo stesso di Anna Finocchiaro che è da trent’anni in vetta: obbedire e mai compromettersi. Una volta, le fu chiesto: «Ha lavorato con D’Alema, Fassino, Veltroni, chi è il migliore?» E Mogherini, prudente e astuta: «Il leader perfetto è una sintesi dei tre». Della serie: ma anche, più o meno, prima o poi. Giancarlo Perna. Il Giornale.
Il workshop di Cernobbio è il meeting dei poteri forti morenti, a conferma della rendita di posizione del signor Ambrosetti che offre, a caro prezzo, una passerella per supermanager provinciali. Alberto Statera, ilvenerdì.
Craxi è stato un grande statista. Intanto, governava con il 14% dei voti. E metteva d’accordo tutti. Poi il Paese si muoveva. Il debito pubblico era di 400 miliardi, non di oltre duemila come oggi. Diventò presidente del consiglio quando l’inflazione era al 17% e la portò al 3. Paolo Pillitteri, ex sindaco di Milano, socialista. Il Fatto.
La vita degli altri gli è indifferente come la propria. Walter Siti, Exit strategy. Rizzoli.
Bel titolo per un grande artista: esecutore di alte opere. Jean-Louis Schefer, Monsieur teste à l’ècole. P.O.L.
Oggi ancora si incontrano delle persone così naïf da immaginare che il retro dei musichall siano dei lupanari. No, assolutamente! Le cantanti sono di solito anoressiche e i musicisti vegetariani. Quanto ai produttori, essi sono sospettati, non dalla buoncostume ma dal fisco e quindi, per concludere, è tutto meno romantico. Pascal Sevran, Tous les bonheurs sont provisoires. J’ai lu.
Quel Natale, per la prima volta, mangiammo un dolce. La mamma fece una torta francese di origine medievale, nel cui impasto mise una fava secca. In Francia dicevano fortunato chi la trova. Non seppi mai il perché, ma la trovai io. Così ogni volta. Riccardo Ruggeri, Una storia operaia. www.grantorinolibri.it.
Da ragazzo mi incantava veder scorrere il Po con il suo carico di lucci e pesci-gatto. Ha la maestà del felino e, come i felini, è capace di invadere e di distruggere. Sa essere clemente e omicida. da sempre dispensa ricchezza e povertà. Umberto Cavezzali, Gente del Po. Camunia, 1992.
Non ho mai ingannato scientemente una donna. È sempre stato per caso. Roberto Gervaso. Il Messaggero.
Paolo Siepi, ItaliaOggi 10/10/2014