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 2013  febbraio 27 Mercoledì calendario

ASSURDO

«Non sono stati tre anni e mezzo facili, ma ho sempre avuto fiducia nella giustizia, e questa è la giusta conclusione di un processo assurdo» (Paolo Malidini dopo essere stato prosciolto dall’accusa di corruzione).

PRESIDENTE «Se voglio parlare dei miei problemi con Napolitano? Ne vorrei parlare con tutti quanti, ma non posso forzare nessuno a parlare della mia faccenda. Se il Presidente vorrà, gli spiegherò tutto quanto, ma non posso chiederglielo io. Non so chi è il oggi presidente in Italia, se Grillo o Berlusconi...» (Diego Armando Maradona).

PANCHINA «Mi hanno detto che la Roma e l’Inter seguono Mazzarri. Magari... A noi ex giocatori del Napoli piacerebbe stare sulla panchina del Napoli, ma dobbiamo rispettare Mazzarri. Quando Mazzarri va via io...» (Diego Armando Maradona)

RIFLETTERE «Chiediamo attenzione agli arbitri, perché ci sono numeri che fanno riflettere. Il Toro ha il record europeo di rigori fischiati contro… A noi questa situazione fa riflettere ancora di più perché pensiamo di avere una squadra che cerca un gioco propositivo e questa statistica (10 rigori contro) ci fa riflettere. La stranezza non è nei rigori contro, che potevano starci tutti o quasi, ma che le situazioni non favorevoli siano state ignorate. Può succedere, però fa riflettere» (Antonio Comi, direttore generale granata).

DIBBLOMANE «Ero un “veneziano”, un’ala destra dribblomane. Mi ispiravo a Claudio Sala» (Urbano Cairo, presidente del Toro, che da giovane giocava a calcio).

MEZZAPUNTA «Da piccolo giocavo a calcio. Poi, un talent scout mi ha visto correre in campo e mi ha suggerito di provare la velocità. Ho fatto qualche garetta e siccome ho avuto subito bei risultati ho deciso di continuare. Ammetto di aver cercato di praticare entrambi gli sport all’inizio, ero una mezza punta non male, giocavo nel Montecchio, allora in serie D. Conciliare gli impegni era impossibile e ho dovuto scegliere». (Michael Tumi, sprinter azzurro).

INADATTI «Certo Bolt ha una forza tale che riesce a rendere spettacolare l’atletica. Lui è il fenomeno, ma tutto il settore è cambiato. L’approccio metodologico della vecchia scuola è stato abbandonato. In Italia siamo stati a lungo legati a idee un po’ datate, ora gli studi dimostrano che Pavoni e Mennea facevano allenamenti che oggi sarebbero inadatti» (Michael Tumi, sprinter azzurro).