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 2013  febbraio 27 Mercoledì calendario

Dopo la clamorosa sconfitta elettorale – la coalizione bersaniana ha preso un punto in meno del Fronte popolare di Togliatti – il Pd è entrato in coma

Dopo la clamorosa sconfitta elettorale – la coalizione bersaniana ha preso un punto in meno del Fronte popolare di Togliatti – il Pd è entrato in coma. L’apertura a Grillo, annunciata da Bersani nella sua prima conferenza stampa dopo il voto e illustrata con entusiasmo in televisione da autorevoli dirigenti del partito, è affondata nel ridicolo in meno di ventiquattr’ore. Alla sconfitta s’è aggiunta l’umiliazione: del resto così accade, in politica come nella vita, quando si fa una sciocchezza. C’è soltanto una soluzione all’ingovernabilità: nuove elezioni. In democrazia si tratta di un automatismo, se non di una tautologia. Anziché rincorrere ipotesi insensate (dopo il governo Pd-Grillo si parlerà di una Grande coalizione Pd-Pdl per fare le Grandi Riforme che non si sono fatte: figuriamoci), bisognerà seguire la diritta via. 1. Bersani rinunci agli ossimori e dichiari di aver perso le elezioni. Di conseguenza, annunci fin d’ora che lascerà la segreteria del partito nei tempi (brevi) dovuti. 2. Quando sarà ricevuto dal Capo dello Stato, il segretario dimissionario del Pd proponga un governo a termine votato da tutti i partiti con un solo punto di programma: la riforma della legge elettorale. Non c’è bisogno di riaprire il solito, inutile dibattito: basterebbe uniformare il Senato alla Camera (mantenendone formalmente la base regionale, come previsto dalla Costituzione e come accadeva col proporzionale e col Mattarellum) e stabilire una soglia minima per il premio di maggioranza. Sarà il Capo dello Stato, sentiti i gruppi parlamentari, a scegliere l’uomo migliore per guidare il governo a termine. 3. Per il Quirinale, il Pd si impegni pubblicamente a votare per un candidato che riscuota il consenso dell’intero Parlamento: dunque un presidente di garanzia, non un riciclato della Prima repubblica. 4. Fatta la legge elettorale (basteranno tre mesi), il nuovo Capo dello Stato sciolga le Camere e indica nuove elezioni. 5. Sciolte le Camere, il Pd potrà scegliere se sostenere Matteo Renzi o fuoriuscire dalla politica italiana. - See more at: http://www.thefrontpage.it/2013/02/27/elezioni-subito/#sthash.YhVbQI1o.dpuf