ANNA SANDRI, La Stampa 5/10/2011, 5 ottobre 2011
Nel comune dove il giardiniere non può essere una donna- Scripta manent, e sono parole davvero singolari
Nel comune dove il giardiniere non può essere una donna- Scripta manent, e sono parole davvero singolari. Secondo un funzionario del piccolo comune di Maser - cinquemila abitanti, a metà tra Montebelluna e Asolo in provincia di Treviso - il giardinaggio non è cosa da signore: tanto convinto da metterlo nero su bianco su un documento ufficiale. Maser è uno dei comuni italiani che ha trasformato in fatti una legge legata al Codice della Strada. Chi viene pizzicato al volante in stato di ebbrezza può convertire la sanzione pecuniaria che ne consegue in ore di lavori socialmente utili, presso enti che hanno aderito alla convenzione. Ma pochi hanno aderito, così a Maser bussano in tanti, anche dai comuni vicini: in pochi mesi sono già sei i pentiti del bicchiere di troppo che si sono messi a disposizione per non dover pagare la multa. A tutti viene proposto lo stesso lavoro: addetti al verde pubblico, sfalciare i fossi in estate, raccogliere foglie in autunno. Tutto bene, finché si è presentata una signora: 40 anni, origine colombiana. A lei, il funzionario addetto alla selezione ha detto no, dichiarando nel documento indirizzato al suo avvocato «l’indisponibilità dell’ente ad accettare la vostra assistita essendo l’attività prevista dal progetto la manutenzione del territorio e del verde pubblico che si ritiene non adatto a persone di sesso femminile». Il legale ha annunciato ricorso alla Corte Costituzionale, il sindaco di Maser lo invita per un colloquio assieme alla signora, perché il primo a non credere ai propri occhi davanti a quel documento è proprio lui e vuole chiarire che le cose non stanno così. Daniele De Zen, leghista, è alla guida del Comune da due anni: «Quel che ci viene contestato è scritto: è vero. Ma non riesco a spiegarmi come sia potuto accadere, né sono riuscito ancora a chiedere lumi al funzionario perché in giornata non l’ho visto. È una persona corretta, mai fatto una stranezza: è ovvio che ha scritto un’assurdità, ma sono sicuro che l’ha fatto in buona fede». Pochi i dubbi di interpretazione: «In realtà, finora ancora nessuno ha iniziato questi lavori socialmente utili. Abbiamo già dato l’ok per quattro, sono rimasti in attesa la signora e un altro ragazzo, non per discriminazione ma perché non è che Maser possa riempirsi di giardinieri. Abbiamo un giardino, i fossi, qualche aiuola. Di rotatorie solo una, non possiamo avere un esercito di addetti». De Zen ci tiene a dirlo: il municipio ha 23 dipendenti, e 13 sono donne; a novembre si sarà un convegno sulle pari opportunità. Quel che ha scritto il suo funzionario «è una frase da censurare», ma non corrisponde a regolamenti né a pregiudizi. La signora si metta in fila e porti pazienza: verrà anche per lei il tempo della cesoia comunale.