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 2011  giugno 28 Martedì calendario

TAGLI PER 6 MILIARDI AI MINISTERI. LOTTERIE NEI SUPERMERCATI, ICE CHIUSO O TRASFERITO A MILANO —

Sta per chiudere il cantiere sulla manovra da 43 miliardi che ha l’obiettivo di portare il bilancio dello Stato al pareggio nel 2014. Gli uffici del Tesoro ieri hanno limato il decreto che oggi sarà oggetto di un vertice di maggioranza che si annuncia complesso, ma che dovrà necessariamente portare a un testo condiviso. Giovedì infatti il governo intende approvare la manovra per garantire gli impegni presi con Bruxelles e dare un messaggio rassicurante ai mercati. E sempre giovedì dovrebbe arrivare anche il disegno di legge delega fiscale con le tre aliquote. Come è ormai noto, la manovra sarà da tre miliardi nel 2011, cinque nel 2012, 20 nel 2013 e 15 nel 2014. Moltissime le ipotesi circolate: dall’innalzamento a 65 anni dell’età pensionabile per le donne nel settore privato a un ulteriore congelamento degli stipendi degli statali. Si comincia con i tagli dei costi della politica: un provvedimento che è prima di tutto di «bandiera» , ma che potrebbe diventare sostanziale se si confermasse che la cifra che s’intende recuperare con i risparmi si aggira intorno ai due miliardi. Verrebbero ridotti, oltre ai finanziamenti ai partiti, anche gli stanziamenti della Camera e del Senato, come quelli degli altri «organi costituzionali » come Cnel, Corte costituzionale e Consiglio superiore della magistratura. Unica eccezione: il Quirinale. Tagli analoghi dovrebbero subire anche le Authority, gli «organi con rilevanza costituzionale» , come la presidenza del Consiglio di ministri. Per parlamentari, consiglieri regionali, funzionari pubblici fino ai consiglieri circoscrizionali, a partire dalle prossime elezioni «o nomine o rinnovi» , arriva il taglio dei compensi pubblici, a qualsiasi titolo, centrali o locali, a livello di quelli «erogati per i corrispondenti titoli europei» . Nessun titolare di incarichi pubblici potrà continuare a godere dei benefit dopo la cessazione dell’incarico. Tagli infine a auto blu e aerei di Stato, e «election day» obbligatorio nel caso di concomitanza tra consultazioni elettorali e referendum. Tra le ipotesi anche la privatizzazione della Croce Rossa Italiana. Alcuni interventi della manovra dovrebbero riguardare le pensioni, con l’aumento dei contributi dal 27%al 33%per i collaboratori, mentre potrebbe saltare la stretta sull’età di pensionamento di vecchiaia delle donne nel settore privato. Verrebbe anticipato di due anni, al 2013, l’agganciamento automatico delle pensioni alle aspettative di vita. Possibile un prelievo sulle «pensioni d’oro» , cioè quelle che superano di otto volte il minimo. Sul piano dei tagli, quelli ai ministeri potrebbero portare in dote qualcosa come 5-6 miliardi, grazie all’adozione del principio dei costi standard. Quanto ai Comuni, la razionalizzazione dei trasferimenti varrebbe circa 3 miliardi. In compenso si dovrebbe alleggerire il Patto di stabilità per i Comuni «virtuosi» , come richiesto dalla Lega: invece di rispettare un tetto di spesa i Comuni dovranno centrare l’obiettivo di bilancio. Dai 5 ai 10 miliardi potrebbero derivare dall’applicazione dei costi standard nella Sanità, ma dal 2013. Quanto al pubblico impiego, si parla di una proroga di un anno, dunque al 2013, del blocco degli stipendi oltre a quello del turn over. Verrebbero tagliati del 5%gli stipendi oltre i 70 mila euro. Prevista anche una sforbiciata ai Fas, i fondi per le aree sottoutilizzate, per ricavarne circa 2,5 miliardi. Si parla anche di soppressione dell’Ice, l’Istituto per il commercio con l’estero. Ma è stato ventilato anche un suo trasferimento al Nord, insieme con l’Enit, l’agenzia nazionale del turismo. I due organismi dovrebbero interagire per l’organizzazione dell’Expo 2015, anche questo un tributo alle richieste della Lega, forse sostitutivo di un effettivo spostamento dei ministeri. Una parte delle risorse della manovra saranno acquisite dal ricco settore dei giochi: agenzie di scommesse, concessioni «new slot» , lotterie nei supermercati, apertura delle sale da poker «live» e recupero di risorse dal mercato illegale per un totale di due miliardi di euro. E’ tanta l’attesa delle parti sociali per la manovra e per la riforma fiscale. Ieri la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha detto che bisogna «tagliare la spesa per quanto riguarda le pensioni, la sanità e il pubblico impiego» . Uscite che secondo Marcegaglia rappresentano tre quarti del debito del Paese. Sul punto è nota la resistenza dei sindacati che, sia pure con posizioni distinte, concordano sul fatto che non si possa far pagare la manovra ai dipendenti pubblici e «a chi le tasse le paga già» .
Antonella Baccaro