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 2009  luglio 23 Giovedì calendario

Pecoraro e il fax misterioso Il fax è scritto a mano su carta intestata della Regione Calabria, data 26 giugno 2006, senza firma

Pecoraro e il fax misterioso Il fax è scritto a mano su carta intestata della Regione Calabria, data 26 giugno 2006, senza firma. Nella pagina è citato un ”acconto” e un ”incarico allo studio tecnico di modesta entità da affidare su qualsiasi progetto e cantiere in corso”. Poi c’è il ”saldo” (previo un ”rilascio” non meglio precisato): stavolta la commessa deve essere di ”notevole entità”. In calce ad ”acconto” e ”saldo” è indicato due volte: ”contanti 20 mila euro”. uno degli elementi citati nel capo di imputazione, per tentativo di concussione, contro l’ex ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio e l’assessore dei Verdi della Regione Calabria Diego Tommasi, firmato dal pm crotonese Pierpaolo Bruni. Secondo l’accusa, il fax prefigurerebbe la richiesta di pagamento di tangenti alla società Crotone power development (con capitale americano) per ”assicurare il buon esito del progetto di realizzazione” di una centrale elettrica nella regione. Il sistema, si legge nel decreto di perquisizione dell’11 luglio, sarebbe quello delle consulenze per ”operazioni inesistenti” e del pagamento di ”somme di denaro a favore di società riconducibili a Tommasi e Pecoraro Scanio”, società da identificare. La vicenda inizia quando Francesco Trebisonda (già ascoltato dal pm), consulente della Crotone power development, invia il fax con la richiesta al procuratore legale della società, Antonio Argentino. Quest’ultimo denuncia in procura un presunto ”ricatto”. Trebisonda avrebbe battuto cassa ”per tramite” di Antonio Principe, segretario del commissario per l’emergenza ambientale in Calabria, e di Egidio Pastore, ”stretto collaboratore dell’assessore Tommasi” e membro della commissione valutazione di impatto ambientale e del ministero dell’Ambiente. Argentino al magistrato ha raccontato: ”Il Pastore in maniera confidenziale e accattivante mi riferì che tale società di consulenza di notevole entità faceva capo al grande capo, il ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio, oltre che allo stesso assessore Tommasi”. Entrambi hanno annunciato querele.