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 2007  settembre 13 Giovedì calendario

Zubkov, l’uomo nuovo di Putin. Il Sole 24 Ore 13 settembre 2007. MOSCA. La Russia cambia Governo. Dopo aver gestito l’esecutivo per oltre due anni, il primo ministro Mikhail Fradkov ha rassegnato ieri le dimissioni per concedere al presidente «piena libertà d’azione in tutti i settori comprese le nuove nomine» in vista delle elezioni legislative del 2 dicembre prossimo e soprattutto di quelle presidenziali, in programma per il 2 marzo del 2008

Zubkov, l’uomo nuovo di Putin. Il Sole 24 Ore 13 settembre 2007. MOSCA. La Russia cambia Governo. Dopo aver gestito l’esecutivo per oltre due anni, il primo ministro Mikhail Fradkov ha rassegnato ieri le dimissioni per concedere al presidente «piena libertà d’azione in tutti i settori comprese le nuove nomine» in vista delle elezioni legislative del 2 dicembre prossimo e soprattutto di quelle presidenziali, in programma per il 2 marzo del 2008. Durante un breve colloquio con il premier uscente, Putin ha dichiarato che la Russia necessita di un nuovo esecutivo che sia in grado di governare il Paese prima e dopo il previsto cambio della guardia al Cremlino. Il Governo Fradkov resterà in carica fino a domani, il giorno in cui la Duma di Stato (la Camera bassa del Parlamento russo) dovrà approvare la candidatura di Viktor Zubkov, proposto a sorpresa da Putin per la carica di premier. Una scelta che ha subito scatenato una ridda di ipotesi sul successore di Putin che si presenterà alle elezioni presidenziali del 2008. Secondo molti analisti politici il nuovo primo ministro sarebbe il candidato più probabile per la prossima presidenza russa. In questo contesto si faceva il nome del primo vicepremier e già ministro della Difesa, Serghej Ivanov, che negli ultimi mesi aveva affiancato Putin durante la maggior parte delle apparizioni in pubblico del presidente. Ma anche questa volta Putin ha colto tutti di sorpresa presentando al Parlamento la candidatura di Zubkov, poco conosciuto capo del Servizio federale russo per il controllo finanziario, una specie di "guardia di finanza" russa. La nomina di Zubkov, che all’inizio degli anni 90 era stato vice di Putin, capo di allora del dipartimento per le relazioni esterne del municipio di San Pietroburgo, ha rafforzato ancor di più il clan dei cosiddetti "siloviki di San Pietroburgo", un gruppo composto di militari, rappresentanti dei servizi segreti e del ministro degli Interni, che controlla tutti i settori chiave della vita politica, economica e sociale del Paese. La maggior parte dei siloviki, che in russo vuol dire "uomini forti", come Ivanov, lo stesso Zubkov oppure il ministro della Difesa, Anatolj Serdjukov, hanno lavorato a fianco di Putin, che dopo la sua elezione a presidente nel Duemila ha fatto trasferire a Mosca tutti i propri "fedelissimi". Che il Governo Fradkov fosse in bilico lo si sapeva da tempo, ma nessuno si aspettava un’ascesa così vertiginosa di Zubkov, 66 anni e suocero di Serdjukov. Ma in realtà Zubkov è uno degli uomini più vicini a Putin: il neo premier - nessuno dubita ormai che la Duma, dominata dai partiti pro-Cremlino, approvi domani la candidatura di Zubkov - è uno dei pochi personaggi che Putin regolarmente invita ai propri compleanni. La reazione dei mercati russi al rafforzamento del gruppo di siloviki è stata moderatamente negativa: la Borsa di Mosca ha perso lo 0,63 per cento. Molti analisti temono che dal nuovo Governo siano esclusi alcuni ministri liberali. Il primo candidato al siluramento è il ministro dell’Economia e del Commercio, Gherman Gref, le cui idee riformiste non trovano appoggio in un sistema economico basato su gigantesche corporazioni statali, come il colosso del gas Gazprom oppure la grande compagnia petrolifera Rosneft. Durante un suo recente viaggio nelle regioni dell’Estremo Oriente russo Putin ha bollato Gref come "erede" dell’ex primo ministro e attualmente uno degli avversari politici del Cremlino, Mikhail Kasjanov. Dalla Casa Bianca, il cambio di Governo a Mosca è stato definito «una questione interna russa»: «Spetta alla popolazione russa scegliere i propri leader - ha detto il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, Gordon Johndroe - gli Stati Uniti auspicano di mantenere i buoni legami con il Governo russo». Vladimir Sapozhnikov GIOCHI DI POTERE SULLA PIAZZA ROSSA Il maestro di San Pietroburgo Dagli Urali a Leningrado Viktor Zubkov è nato nel 1941 nel villaggio di Arbat (regione di Sverdlovsk, la stessa di Boris Eltsin), negli Urali. Ha iniziato come montatore in una fabbrica, per poi specializzarsi come economista agricolo. Capo di un sovkoz (fattoria statale) per 18 anni, nella regione di Leningrado, nel 1985 è entrato nell’amministrazione della città, divenuta San Pietroburgo dopo il golpe del 1991. La città era guidata dal riformatore Anatolij Sobchak. Zubkov lavorava al fianco di Vladimir Putin, nel dipartimento relazioni esterne La lotta al crimine finanziario Tra il 1993 e il 2001 Zubkov ha servito al Servizio federale delle Imposte. Nel 2001 Putin, divenuto presidente della Russia, lo ha messo a capo del Servizio di monitoraggio finanziario, un ruolo chiave nel momento in cui Putin lanciava la sua sfida agli oligarchi. Da allora Zubkov è stato al centro della lotta contro il riciclaggio, la fuga di capitali, l’evasione fiscale Un uomo timido I colleghi di Pietroburgo raccontano di Zubkov come di un uomo grigio, spaventato all’idea di dover parlare in pubblico. Un esecutore, come il predecessore Mikhail Fradkov (nella foto). Putin, di 11 anni più giovane, avrebbe sempre considerato Zubkov un maestro. A Pietroburgo, ricordano, Putin si rivolgeva a Zubkov dandogli del «lei», mentre Zubkov ricambiava con un «tu» Grandi manovre al via Mandato a termine La nomina di Viktor Zubkov, sconosciuto al mondo ma poco noto anche in Russia, ha colto di sorpresa gli analisti che immaginavano che uno dei due primi viceopremier, Dimitrij Medvedev o Serghej Ivanov (nella foto), sarebbe stato scelto per guidare il Governo e poi, forse, succedere a Putin alla presidenza. La scelta di Zubkov, 66 anni, appare però credibile nell’ipotesi che Putin voglia per il prossimo mandato un presidente di statura media, e non troppo giovane, che gli tenga il posto in previsione del ritorno Dietro le quinte i siloviki? Nella lotta tra «falchi» e liberali, all’interno dell’amministrazione presidenziale, Zubkov sembra schierato con i primi. considerato molto vicino a Viktor Ivanov, capo dell’amministrazione e uomo forte, con Igor Sechin, del clan dei siloviki, i rappresentanti dei servizi segreti e degli organi di sicurezza che in misura crescente costituiscono la base di potere di Putin. Uno di loro è Anatolij Serdjukov, nominato nel febbraio scorso ministro della Difesa, cognato di Zubkov. «Chiunque venga nominato a una nuova carica - disse allora una fonte al Cremlino - la manterrà anche dopo la partenza di Putin». Secondo Gheorghij Satarov, ex consigliere di Eltsin, con questa scelta Putin dimostra di essere pienamente sicuro di se stesso. «Non importa che il Paese non conosca Zubkov, il fatto è che lo conosce Putin» Foto: «Una buona scelta». Il neopremier Viktor Zubkov (a destra) con Vladimir Putin al Cremlino. Il vicepremier Serghej Ivanov, finora candidato favorito per la successione al presidente russo, ha definito Zubkov «un uomo all’altezza del ruolo»