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 1996  aprile 23 Martedì calendario

Quando si vince un confronto elettorale nella misura in cui l’ha vinto l’Ulivo non c’è molto da sottilizzare sul risultato e infatti i numerosi conduttori e ”dottori sottili” ingaggiati nella notte di domenica dai vari canali televisivi si sono ben presto trovati a mal partito nel poco lodevole intento di ”tirar nottata”

Quando si vince un confronto elettorale nella misura in cui l’ha vinto l’Ulivo non c’è molto da sottilizzare sul risultato e infatti i numerosi conduttori e ”dottori sottili” ingaggiati nella notte di domenica dai vari canali televisivi si sono ben presto trovati a mal partito nel poco lodevole intento di ”tirar nottata”. Osservazioni di rilievo ne hanno fatte assai poche; hanno battuto e ribattuto fino alla noia sulla presenza ”ingombrante” di Rifondazione comunista nello schieramento vincente, si sono detti ”preoccupati” per la governabilità che a essi è sembrata ancora poco solida e poco durevole. Non stupisce che a questo esercizio riduzionista della vittoria del centro-sinistra si lasciassero andare i colonnelli dello schieramento sconfitto (i generali avevano disertato il campo con una fuga a dir poco disdicevole e si è dovuto attendere la tarda mattinata di lunedì prima che Fini accettasse ”cavallerescamente” la vittoria degli avversari). Ha stupito invece l’evidente fastidio con cui il risultato è stato accolto da personaggi che sarebbero dovuti essere al di sopra delle parti portando all’esame dei fatti un contributo di esperienza e di perizia tecnica. Hanno brillato (si fa per dire) per l’acrimonia dei toni l’emerito professor Sartori e il presidente uscente della Confindustria, che avendo evidentemente puntato le loro carte sul ”pareggio” per poter poi affermare l’inutilità di queste elezioni e l’inevitabilità di un nuovo governo tecnico di larghe intese, hanno mal digerito un risultato che smentiva le loro previsioni e la loro resistibile vocazione di essere i mentori se non addirittura i soloni del nuovo ordine. Ma tant’è: il pareggio non c’è stato e la vittoria dell’Ulivo ha avuto la meglio sulle pur evidenti imperfezioni della legge elettorale [...]. Eugenio Scalfari