Claudia Provvedini, Corriere della Sera, 30/11/1998., 30 novembre 1998
Fedra, la sposa di Teseo vinta dalla passione per il figliastro Ippolito, figura creata 2300 anni fa da Euripide, ripresa da Seneca e da Racine, è la protagonista, quest’anno, della stagione teatrale europea
Fedra, la sposa di Teseo vinta dalla passione per il figliastro Ippolito, figura creata 2300 anni fa da Euripide, ripresa da Seneca e da Racine, è la protagonista, quest’anno, della stagione teatrale europea. Si rappresenta a Parigi, Edimburgo, Londra, Roma, Milano. Motivo del successo: la modernità del tema, essendo sempre più frequenti i legami tra donne mature e uomini giovani. Mariangela Melato: «Tutt’altro che indifferenti sono i giovani di oggi alle donne mature, io sono corteggiata da ragazzi di venticinque-trent’anni. Quanto ho atteso questo personaggio, quanto è attuale: gli uomini stufi del sesso pronto uso, desiderano di nuovo una donna che li faccia desiderare, che sia simbolo, oltre che bella. Però una relazione con un uomo più giovane può distruggerti». La scrittrice Dacia Maraini, nel romanzo Dolce per sé, parla di «un’esperienza devastante e amarissima». Enrica Bonaccorti: «Poiché maturi gli uomini non diventano, almeno il contenuto si traduce nelle forme». Pamela Villoresi: «La forte differenza d’età tra partner è stata sempre appannaggio maschile; passando alla donna, lei appare invece una megera. Ma vinti i sensi di colpa, il rapporto va. Non vorrei però che, omossessualità a parte, fosse il tipo di fuga degli Ippolito di oggi: la donna ”arrivata” con cui non si compete».