Daniela Ovadia, Corriere salute, 11/11/1996, 11 novembre 1996
Secondo una delle ultime ricerche di cronobiologia, la scienza che studia i ritmi dell’uomo, se non avesse condizionamenti esterni (come il dover lavorare e la luce) l’uomo dormirebbe alla maniera degli animali e cioè per brevi periodi distribuiti lungo le 24 ore
Secondo una delle ultime ricerche di cronobiologia, la scienza che studia i ritmi dell’uomo, se non avesse condizionamenti esterni (come il dover lavorare e la luce) l’uomo dormirebbe alla maniera degli animali e cioè per brevi periodi distribuiti lungo le 24 ore. E’ stato dimostrato che, se non ha altro da fare, l’uomo tende a prolungare il sonno fino a 10 ore giornaliere e a spezzarlo in due o tre parti. Anche il pisolino pomeridiano è dovuto ai ritmi fisiologici del corpo e non, come si crede, alla digestione: oltre che alla sera, c’è infatti un picco di sonnolenza a circa 12 ore dal momento del sonno notturno più profondo, in pratica tra mezzogiorno e le quattro del pomeriggio. La mancanza di sonno provoca un abbassamento generale delle capacità del cervello, in particolare delle capacità di elaborazione (ad esempio il calcolo aritmetico).